martedì 10 novembre 2015

NOI

NOI
Senza voler per forza scomodare il marchese del grillo, e senza incensarci più del dovuto, diciamo che quando decidiamo una azione, per noi è cosa già fatta. Perchè le parole dette sono quelle, non cambiano, anche se i contesti possono variare.
Come nella classica civiltà barbaricina, quello che conta è il valore della persona, la sua lealtà, il sapere che, nonostante tutto, i legami restano, le promesse dispensate, e quelle ricevute, restano.
E come in quella civiltà, ci basta poco per capire, non hanno importanza i pregressi, conta il momento vissuto, presente, contano i bicchierini di filu e ferru disposti a tracannare, sapendo benissimo che per noi, non vale la regola che l'interlocutore possa scoprire se siamo sinceri o meno, quello lo sappiamo noi, e nessun altro.
E poi la cosa è reciproca, dieci bicchierini tu, dieci bicchierini io. Noi siamo certi della nostra lealtà, gli altri possono trarre tutte le conclusioni che vogliono, come detto noi siamo noi. Siamo quelli che quando tirano un rigore, lo fanno alla gigi riva, quando tirano un rigore piegano le mani al portiere.
Con questo non vogliamo dire che sia solo questione forza, di potenza, noi guardiamo intensamente negli occhi il portiere, quello venuto da lontano, quello che vorrebbe negarci i nostri diritti di essere padroni sulla terra che calpestiamo, quello che è venuto per dettare legge in casa nostra.
Ci dispiace per i nuovi cultori delle nuove teorie, abbiamo ancora, a loro dispetto, un forte legame con la nostra terra. E' vero, siamo il popolo più accogliente del pianeta, e per lungo tempo siamo stati ingannati, ma ciò non vuol dire che eravamo consenzienti, ma una differenza, ora esiste, ora non vogliamo esserlo più.
Quando ci esponiamo con la controparte, lo facciamo con le necessarie motivazioni, con la forza necessaria, quando facciamo una proposta, facciamo in modo che non possa essere rifiutata.
Siamo quelli che non attendono passivamente l'alba, siamo quelli che pianificano la giornata, da qualcuno avremo pure imparato, no?
Sappiamo benissimo da chi dobbiamo prendere esempi operativi, anche se le motivazioni sono esattamente agli antipodi, anche se sappiamo che prima di combattere il colonizzatore locale, dobbiamo contrastare il colonizzatore globale, molto più infido e plagizzante.
E sappiamo anche che tra le fila dei "patrioti" si possono nascondere i traditori.
E sappiamo tenere i rapporti, sia con il rivale, che con i nostri stessi amici, nel rispetto reciproco, e soprattutto nell'affermazione delle personalità di ciascuno di noi.

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