sabato 2 luglio 2016

Il consenso

Dal giorno in cui mi sono sentito palesemete preso per i fondelli dal presidente del seggio che mi diceva "il signor mariano abis ha votato", nego il mio consenso ogni volta che me lo chiedono.
Nego il mio consenso ad essere intercettato, ad essere scannerizzato, a partecipare alle elezioni italiane, ad essere codificato, analizzato, e archiviato, protocollato e apostillato, ma so già che questa società privata chiamata repubblica italiana se ne strafrega di ogni mio diniego.
Nego il mio consenso all'utilizzo di ogni mia proprietà intellettuale, ma so già che sto scrivendo al vento.











Nego tutto quello che volete, ma non prendeteci per idioti televisivi, quando affermate che questa è una repubblica democratica, che le votazioni servono a migliorare la società, che i politici eletti sono il meglio del meglio, e si impegnano per il bene comune.


Nego la volontà di pagare tasse, canoni, sanzioni, accise, o balzelli, quando non sono giocoforza obbligato, non pago imposte a società private.
Come non pago imposte al mio salumiere, così non pago imposte ad una corporation mascherata da stato.
Nego tutto quello che vi aggrada, ma non venitemi a dire, perchè non ci credo, che gli stati, le votazioni e le monete sono stati inventati per il bene della gente.

Nego il mio consenso ad essere preso in giro da organismi più o meno televisivi, tipo telethon o greenpeace, premi nobel o strega, o oscar cinematografici, nego il mio consenso ad affermare che mi avete convinto che campionati mondiali e olimpiadi non siano condizionamento di massa.
Nego tutto quello che vi pare, ma non venitemi a dire che la scuola è stata inventata per migliorare la nostra cultura, mi accorgo quasi sempre quando qualcuno cerca di violentare la mia intelligenza.

Nego il consenso ad essere definito italiano, l'italiano non esiste, nego il mio consenso ad essere definito cittadino-elettore per trattato da suddito, so bene che entrambi i termini hanno lo stesso significato, ma che sto a perdere tempo e a negare, tanto so già che tutti i miei dinieghi verranno disattesi.
Vorrei però svelare un piccolo segreto agli indy nostrani, se in centocinquanta anni che partecipate alle elezioni italiane, ancora non riuscite a liberarvi dalla gonna di mamma italia, è perchè con le leggi italiane ciò non è possibile, per il semplice fatto che la costituzione più brutta del mondo, quella italiana, all'articolo cinque recita che l'italia è una e indivisibile.

E poi non capisco perchè volete liberarvi dalla dipendenza dall'italia, i sardi non dipendono dall'italia, caso mai è il contrario, se la sardegna dipendesse dall'italia, essa ci avrebbe reso la libertà, se non lo fa è perchè l'italia dipende dalla sardegna.
E allora la strada justa non può e non deve essere il ricorso alla giurisprudenza italica, ma il ricorso al diritto internazionale, quello che ha consentito a tanissimi popoli di liberarsi dal loro colonizzatore.
Mariano-Abis.


https://jolao77.blogspot.it/2016/05/le-assemblee-sovrane-dei-cittadini_21.html

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