mercoledì 6 luglio 2016

Mondialismo linguistico

Per ogni argomento che contenga in se stesso elementi di identità (di popolo ) non si può prescindere dalle origini. 

Così la lingua sarda così tanto vituparata da chi afferma che deriva dal latino, contiene in se tutti i germi della civiltà europea (occidentale in generale ). 
Il ruolo istituzionale di ogni colonizzatore è sminuire le caratteristiche del colonizzato. 
Prima i savoia, dopo gli italiani, hanno saputo farlo in maniera sistematica e orrendamente concreta. 
Ma la lingua sarda NON deriva dal latino, semmai è corretto affermare con forza il contrario. 



Non ho paura di affermare che la lingua sarda, insieme all'ebraico e all'arabo, è la lingua attualmente parlata ( e scritta ) più antica del mondo occidentale, deriva dalle lingue accadica e sumerica, è la lingua parlata dagli antichi popoli del mare, dispensatori di conoscenze e cultura, in periodo shardano-nuragico. 
Secondo questi presupposti si può e si deve parlare di vera lingua sarda, di vera identità culturale in espansione per tutto il mediterraneo, e oltre. 
La tanto vituperata lingua sarda è una eccellenza, e non è il caso di screditarla con imposizioni regionali che vorrebbero compiere quell'operazione di stampo smaccatamente mondialista e italianista, che si auto definisce lingua sarda comune.





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