Serramanna 14 04 2015
Siamo fatti della stessa materia di cui sono composti i sogni, lo disse qualcuno, e potrebbe essere vero, ma solo in una situazione di serenità, lungi mirante, e in un ambiente che si possa definire "naturale", meritocratico/ ma noi siamo immersi in ambienti contraffatti, innaturali e dai valori incondivisibili, direi poco positivamente, piuttosto, che siamo fatti della stessa materia che compone la rabbia,
quando ti accorgi che nulla va per il verso giusto, questa nazione in disfacimento grida la sua insoddisfazione, un popolo non può essere maltrattato così, siamo individui sovrani, non parte di società che mira solo a lucrare, specie sui più deboli, siamo fatti della stessa sostanza che compone la rivolta !
Siamo esseri eterei che presto si materializzeranno, e guai a chi avrà sbagliato contro la gente!!!! GUAI!!!!
Andando nello specifico, Patrizio, abitante in una bella cittadina del medio campidano, serramanna, si trova a dover fronteggiare una situazione che di naturale non ha nemmeno l'ombra.
Tempo fa, essendo senza alloggio, era entrato in una casa popolare, disabitata da tempo, quindi non ha fatto del male a nessuno, non ha forzato alcuna serratura, ha fatto anzi del bene, ha reso abitabile un appartamento in pessime condizioni.
Qualsiasi società che si definisca civile, lo avrebbe premiato, in quanto ha valorizzato un bene in disfacimento.
Ma...........................
Ma la logica è il bene che latita di più in questa ridicola nazione, contrastata alla grande dalla demeritocrazia.
E' come se in italy esista come sport più diffuso , dopo quello di dar (o meglio veder dare ) calci ad un pallone, la propensione a punire chi fa del bene.
E loro, coloro chiamati a gestire situazioni più grandi del loro livello morale, etico, se ne strafregano di meriti e bisogni, loro rispettano le regole.
Anche se assurde.
Anche se create per generare dissidi.
Anche se dettate dai veri padroni di questa sfortunata nazione.
Regole, norme, codici e codicilli, imposizioni, piani, leggi e leggine, sommerse da un innaturale stato di crisi imposta e criminalmente eseguita.
Patrizio e la compagna (non ho avuto modo di chiederle il nome) hanno in casa tre minori (molto, molto minori) e un bimbo in procinto di affacciarsi in questa valle di lacrime che chiamano sardegna.
Una barriera umana, era pronta ad "accogliere" l'ufficiale giudiziario, che nella fattispecie si è presentato un delicato viso femminile, che rifletteva probabilmente la sua umanità dimostrata nell'occasione.
Nessuna "storia" è stata fatta, la conclusione che è stata naturale prendere, è stata : "niente da eseguire", non esistono le condizioni perchè quella famiglia debba essere gettata in mezzo ad una strada.
La signora ha applicato il diritto naturale di cui tutti gli individui dovrebbero godere, un tetto sopra la propria testa, grazie a lei, non sempre queste situazioni si risolvono in maniera giusta.
Non ha potuto fare di più, legata da norme innaturali, ha concesso una proroga di trenta giorni.
Tra un mese, possiamo star sicuri, la stessa barriera umana sarà di nuovo presente a difendere la famiglia di Patrizio.
Una barriera che è stata con netta predominanza femminile, come è giusto che sia in una nazione sarda storicamente matriarcale, nella quale fin dalla notte dei tempi le decisioni veramente sostanziali sono state prese dalle donne.
Per concludere, un appello suggerito dal mio amico Augusto Santos Melis, che consiglia di non aver timore del giudizio della gente riguardo situazioni di disagio, il più delle volte non volute.
Chi è sotto sfratto, sotto la mannaia di banche o equitalia, non abbia timore di uscire allo scoperto, è un suo DIRITTO difendersi da norme assurde, la sua esperienza maturata sulla sua stessa pelle, aggiunta al fatto che lui ha potuto toccare con mano tutte le negatività del sistema, e la solidarietà della gente, lo invogliano ad estendere un appello: non aspettate all'ultimo momento a chiedere solidarietà, esistono associazioni che difendono chi è vessato , se si è circondati d'appresso dal fuoco, è difficile uscirne illesi.
Chiedetegli solidarietà, si attiverà in ossequio alle sue esperienze e competenze, il suo numero di telefono : 330552454.
Fate squillare quel telefono, Augusto è a disposizione per attivare tutte le soluzioni.
mariano abis
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