domenica 10 aprile 2016

Una parola disattesa> Libertà e vera democrazia attraverso le assemblee sovrane

Una parola disattesa.
Affermare che la parola libertà sia il termine più disatteso, in questo pianeta, mi sembra lapalissiano. Un pianeta nel quale tutti, dovrebbero vivere sereni, vista l'abbondanza di risorse, ma visto anche il fatto che le oligarchie giocano a nasconderle, sarebbe, in condizioni normali, da discuterci su. Ma non di libertà vogliamo parlare, ma della seconda parola più disattesa, il termine democrazia.
Vogliamo parlare della attuale condizione di falsa democrazia presente in italy? Vogliamo dircela tutta, e affermare che le votazioni sono una macroscopica presa per i fondelli? Vogliamo affermare che in una vera democrazia, dovrebbero essere abolite deleghe e rappresentanze? 
 
 
 
 
Anche questo è lapalissiano, a meno che non si sia degli schiavi irrecuperabili, che non riescono a prendere delle decisioni, come direbbe bonifacio VIII, dispersi in mare, quindi senza alcun diritto. Possiamo anche capire che nel momento in cui concedo una delega a qualcuno, bene o male sto esercitando una forma parziale (molto parziale) di sovranità, ma che, come succede in italia, la mia delega vale cinque anni, il tempo di una legislatura, vuol dire che ho esercitato una sola volta la mia parzialissima sovranità. Se noi, in qualunque momento, non possiamo recedere dalla delega concessa, allora significa che abbiamo concesso credito gratuito a chi ne approfitterà per creare magagne, anche contro di noi. Questa non si può definire democrazia, questa è più giusto definirla delega sospesa. Succede questo, andando a votare ciascuno di noi sceglie chi dovrebbe essere il proprio carnefice, che, nel caso venisse eletto, potrebbe anche dispensare qualche favore personale, ma ragionando in termini generali, l'eletto verrebbe preso dal meccanismo usuale nelle aule del potere, che stabilisce che, essendo l'italia una società privata, è obbligatorio ubbidire all'esecutore del trust italia, che si può identificare nel possessore dell'inesistente debito pubblico. Il cittadino elettore, quindi, si ritrova il collegamento con l'"onorevole", spezzato. Se ci pensate bene, una volta espresso il voto, avete perso di conseguenza la vostra sovranità politica, ci penseranno poi, come succede in europa, i politici eletti ai vari livelli, a toglierci tutte le altre sovranità, a beneficio del mostro €uropeo.
Resta, come ultima opzione per esercitare l'ultimo barlume di sovranità, il ricorso al referendum, che in italy è quanto di più ambiguo e cervellotico si possa immaginare, senza contare il fatto che viene spesso disatteso. Quindi concludendo, chi potrebbe mai dire che questo sistema italiano sia diverso da un regime?
Essere rappresentati corrisponde a privarci di ogni possibile capacità decisionale, in ambiti politici, la democrazia delegativa non può essere la soluzione, la vera democrazia esiste solo nelle piccole realtà, dove chi governa è a stretto contatto con l'amministratore o il politico, infatti i politici che si rinchiudono in stanze dorate di potere, avendo spezzato ogni legame con chi lo avrebbe eletto, di fatto disattende il concetto di democrazia. Esiste una unica strada percorribile, le decisioni devono essere prese in maniera diretta, con la partecipazione alle assemblee sovrane di contrada, e quando qualcuno deve essere scelto per compiti che travalicano la dimensione locale, ma solo dopo aver dimostrato di agire in termini meritocratici per il bene comune, può essere inserito in una lista di persone eccellenti, ed estratto a sorte.
Con l'estrazione a sorte, si evita la comparsa e il ristagno di politici di professione, senza intaccare, anzi migliorando, la qualità del servizio che il prescelto sarà chiamato a svolgere. Tutto questo finora scritto può sembrare una serie di assurdità, si tratta solo di ragionarci su, e di immaginare quale dei due sistemi funzionerebbe meglio, considerando anche il fatto che, se il metro di paragone è il merito, deve esistere la regola che chi non raggiunge gli obiettivi per i quali è stato chiamato a realizzare, può essere sostituito immediatamente.

Nessun commento:

Posta un commento