giovedì 23 giugno 2016

I rivoluzionari da tastiera




Sono anche io un falso rivoluzionario da tastiera.

A volte mi sorprendo a vendicarmi di qualche torto subito dai vari monti, napolitano, draghi, fornero, prodi, soros o rochefeller, la lista dei nemici del popolo è infinita, senza contare le istituzioni tipo equitalia o le varie società che forniscono servizi, a prezzi esorbitanti. 
Vendicandomi con qualche frase sarcastica o qualche fumetto irriverente, da postare in bella mostra sul mio diario, e allora, per qualche momento, mi sento soddisfatto. 
Mi sento gratificato da qualche approvazione dei miei amici. 
Ma poi, pensandoci, e rivedendo i post, mi sento ridicolo, e quel che è peggio, mi sento ininfluente; le mie pubblicazioni non hanno nessun effetto sulla gente.
Altra cosa è quando, col mio amico Pietro, ce ne andavamo in giro per cagliari, per smuovere le coscienze, per informare, pur con le nostre piccole competenze, delle grandi truffe e illusioni che questa ridicola società fornisce quotidianamente. 
Vabbene che ormai sono entrato nell'ordine di idee che l'italia non è più la mia patria, sempre ammesso che lo sia mai stata, ora che ho capito che quando è stata costituita, lo si è fatto sempre per lo stesso scopo: lucrare. 
Il girotondo malefico di unire popoli dalle caratteristiche dissimili, che ci è stato imposto a livello continentale, non è certo una novità storica, è la logica di tutte le massonerie, unire fino a formare grandi agglomerati di nazioni, accorparle sotto una unica bandiera, in modo da poter dominare meglio. 
In modo da trattare con politici eletti da loro stessi, piuttosto che con la gente.
E il loro fine, è sempre lo stesso, diventare sempre più ricchi sfruttando il lavoro di interi popoli, accorpare in modo da poter distruggere economie di tratti di territori sempre più ampi, si è cominciato, fin dal 1861, a distruggere le potenzialità di tutto il sud italia, ed ora vediamo che il criminale progetto europeista tende ad affamare tutto il sud europa, non bisogna essere dei fulmini di guerra per capire a cosa mirino questi delinquenti, ad indebitarci in modo da potersi appropriare per una manciata di soldi, dell'immenso patrimonio dei nostri territori, culla di molte civiltà del passato, ed attuali. 
E se la gente non ha capito il loro progetto, bisogna che venga informata, a costo di passare per pazzi e visionari. 
E allora giù a postare frasi caustiche sui vari blog, a ideare frasi amene e irriverenti contro quegli assurdi personaggi, disposti a vendere il proprio popolo a biechi finanzieri di oltre confine. 
Un mio caro amico, non sardo, e quindi non informato delle realtà sarde, mi ha consigliato di non espormi troppo, di stare tranquillo.
Ma come si fa a restare indifferenti ad autentici soprusi, ad azioni indegne che ci vengono inferte con inaudita violenza morale, incuranti del fatto che il popolo sta così subendo carognate belle e buone. 
Ma è inutile, a mio vedere, accusare questi infami personaggi della politica e della finanza, a loro scivola via tutto, se ne fregano altamente che la gente sia arrivata ad odiarli, e quel che è peggio , mi accorgo che anche alla gente scivola via tutto.
Una frase ben costruita, un fumetto ben realizzato, un filmato esauriente, prove inconfutabili vengono bene o male assorbite, ma non sortiscono alcun effetto sulla reazione della gente, perchè sedata. 
Popoli, quelli italiani, e quello sardo, che presumo non abbiano capito che stiamo andando verso una terribile dittatura planetaria, dai fini nascosti, ma facilmente immaginabili, la distruzione di ogni forma di democrazia, di ogni possibile opportunità economica perchè la gente risollevi la testa.
Loro, le fetenzìe, cercano continuamente di renderci la vita impossibile, di creare crisi, malattie, pestilenze fisiche e virtuali, loro cercano di controllarci fin nelle nostre piccole azioni quotidiane, loro ci vogliono assoggettare, rendere dipendenti dai loro voleri e dalle loro imposizioni. 
Del resto, lo hanno capito benissimo, che il gioco è facile, dal momento che ci hanno imposto la inutile società dei consumi, quando sono riusciti a farci comprare oggetti inservibili e dannosi, hanno sfruttato la nostra dabbenaggine. 
A loro piace vincere facile, ma che colpa possiamo attribuire alla gente? 
La gente è super condizionata dai media che inquinano i pensieri. 
E allora cosa ci sto a fare io su questo social, se il mio unico obiettivo è quello di informare? 
E magari riesco anche ad attirare l'attenzione, forse anche ad informare, ma se tutto non sortisce alcun effetto, riguardo alle reazioni della gente, tutto questo mi fa sentire inutile. 
Sono ormai mesi che non scrivo più per la stesura di un mio romanzo, già iniziato, ambientato in sardegna, proprio per dare spazio a questo mio "pallino" di informare. 
Da domani farò inversione di rotta, e se qualcuno mi leggerà, lo potrà fare principalmente aprendo i miei testi romanzati, molto meno sui social. 
Ho deciso, passo ad un'altra fase, forse meno immediata, ma allo stesso tempo spero più proficua, testi per un pubblico meno corposo, ma forse più attento.
Se ci fanno ancora usare la rete, evidentemente hanno reputato che i vantaggi per loro sono superiori agli scompensi, ma internet sta diffondendo per il pianeta una serie di benefici virus, che stanno creando potenti vibrazioni di campo, e quando un certo numero di visioneris avrà comunicato, in un attimo una nuova forma di libertà si diffonderà in tutto il pianeta.
In un attimo la gente capirà che non bisogna sottostare ai loro paradigmi, farà terra bruciata intorno a loro, e il nuovo senso di giustizia che emergerà prepotente li costringerà a nascondersi sotto terra, del resto i vermi che si definiscono illuminati, stanno bene solo nascosti nel buio.


























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