giovedì 16 giugno 2016

Indipendentisti


Indipendentisti.
Venire catalogati come indipendentisti, per giunta in terra sarda, è paradossale, noi che abbiamo dichiarato a più riprese che non dipendiamo da nessuno, tanto meno dallo stato che colonizza la nostra nazione.
Dipendere significa essere legati, in qualche modo, allo stato che vorremmo buttare fuori dalla nostra Madre Terra. Evidentemente si spera di ottenere qualche vantaggio da questa dipendenza.
E infatti molti di coloro che si professano indipendentisti, sono perfettamente integrati nel sistema, dato che si candidano alle elezioni italiane, e invitano il popolo che dicono di voler liberare, ad andare a votare.



Forse non sapete, o fate finta di non ricordare, che la costituzione che onorate e riconoscete nel momento che partecipate alle votazioni, dice che la repubblica è una e indivisibile.
Faccio parte di una organizzazione che ha capacità giuridica internazionale, e mai mi sognerei di riconoscere la privata repubblica italiana, partecipando alle sue votazioni.
Un controsenso mastodontico, ma si sa, gli indipendentisti nostrani sono quanto di più ininfluente possa esistere, proprio perchè partono da questa incongruenza assurdamente intollerabile.
Gente che dichiara di far parte da tempi immemori di qualche frangia o partito separatista, per giunta vantandosene, frangia o partito che mai ha ottenuto il benchè minimo risultato.
Lasciatemi dire che, visti i risultati, chi si vanta di ciò è un autocondizionato, giusto per non voler usare una locuzione più colorita.
Vàntati al raggiungimento di significativi risultati, ma stai rintanato se la tua organizzazione non ha portato mai risultati, è un secolo e mezzo che rivendichiamo libertà, col diritto interno italiano, evidentemente questa strategia non funziona.
Non bisogna essere dei fulmini di guerra per capire, che l'unica strada da percorrere è il diritto internazionale.
Noto una infinita dabbenaggine negli indipendentisti canonici, che hanno dimostrato una certa dose di ottusità, non accorgersi che la strada finora battuta non porta a risultati, dovrebbe spingerli a variare strategia, ma bisogna ragionarci su, per arrivarci.
E invece no, i magnifici difensori della sardità con l'appoggio di mamma italia, continuano imperterriti sulla strada sbagliata.
Chiedere a mamma italia il permesso di separarsi, è, una contraddizione palese.
Aspettiamo un provvidenziale ravvedimento da parte di costoro, ci aspettiamo che rifiutino le elezioni italiane, e tutte le emanazioni statali.
Stiamo lanciando nelle menti della gente un germe, una idea salutare, che risponde al nome di assemblee sovrane di contrada, in una ottica di sostituzione, a cominciare dalla sardegna, di questa pseudo repubblica evidentemente in mani private, in mani oligarchiche, è ora che la gente si riunisca e ridiventi legislatrice e giudice sovrana.



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