mercoledì 1 giugno 2016

Nel campo (individui, persone e cose)

Individui, persone e cose
Sono solito scrivere sardegna minuscolo e Sardo maiuscolo, concedo più rilevanza agli individui che alle cose. Parimenti reputo che il valore di una organizzazione si debba configurare in base al valore dei suoi componenti, e non già al suo prestigio, magari conquistato antecedentemente da altri. Le organizzazioni, i fronti, i "partiti" (nel senso che sarebbero dovuti "partire" da tempo), i movimenti, le sigle, e compagnia cantante, sono evidentemente composte da individui presumibilmente pensanti, e da "persone" che vanno dietro il pensiero altrui.
E' inutile che ci si gonfi il petto dicendo di appartenere o dirigere una certa prestigiosa organizzazione, di reclamare primogeniture, o invocare attenzioni, tutto questo è funzionale (o finzionale) a se stesso, se si resta stagnanti, se non si agisce, o almeno se non si comunica ad alti livelli. 
 
 
 
 
 
Qualcuno non ha ancora capito che la visibilità di un gruppo, è effimera, se non accompagnata da azioni palesi o strategie più o meno concrete, o almeno analizzate e decise fin nei minimi particolari.
Chi non ha capito che le organizzazioni sono composte da uomini e donne, e si gloria di appartenervi, anche se esse non incidono, o non hanno intenzione di incidere di un millimetro sulla società, e ci si gloria di questo al bar o in pizzeria, con gli amici, anche se non fa niente per il gruppo, allora lasciatemi dire che sicuramente è un peso morto, uno che non ha intenzione di esporsi, agire o rischiare, del resto, collaborare col niente, significa tirarsi addosso il denso fumo che una simile organizzazione genera.
Tenere invece un profilo basso, lavorando assiduamente, e aspettare il momento propizio per incidere realmente sulla società, è invece proficuo, se non altro per scovare i pseudo venditori di fumo e gli eterni abitatori di troppo diffuse conigliere, per scovare i numerosissimi, inutili retorici, e per far uscire allo scoperto gli altrettanto numerosi lusingatori seriali.
Penso che tenere un profilo equilibrato, senza eccessi di critiche o falsi proclami di supposte grandezze proprie o altrui, sia un mezzo per stanare in anticipo, e senza eccessivi, chi potrebbe in seguito creare problemi.
Proclamare eclatanti fatti futuri, fa gonfiare il petto, e attira simpatie e consensi, ma questa è pratica tipica da partitocrazia italica.
In conclusione, meglio metterci a fianco persone leali ed equilibrate, magari critiche, meglio un nemico dichiarato oggi che potrebbe collaborare domani, che un falso amico disponibile da subito, del quale non ci si può razionalmente fidare né ora, né mai. 
 
 
 

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