sabato 31 dicembre 2016

31 12 16 ore 23:59


31 12 16 ore 23:59
La data che cambierà l'andazzo del pianeta è finalmente arrivata.
Hanno avuto centinaia di anni per soggiogare tutta l'umanità, e non ci sono riusciti.
Forse non si sono accorti che il mondo che hanno preventivato a loro esclusivo vantaggio, non sarebbe stato accettato dalla gente. 
Qualcuno ha resistito.
Ora è arrivato il momento che quel qualcuno venga finalmente ascoltato.


domenica 25 dicembre 2016

Sa prucessioni

Sa prucessioni.

Questo è uno dei periodi che ricordo sempre con una certa gioia, ma anche con una certa preoccupazione, non fosse altro perchè si tornava a casa un pochino traballanti.
Sto parlando della insana consuetudine che obbligava la "cricca" degli amicii, ad un rituale ripetitivo, ma oltremodo coinvolgente.
Parlo del rito delle "processioni".
Eravamo un gruppo abbastanza numeroso, diciamo una quindicina di amici, e 15 amici, allora voleva dire (ahimè non più) 15 cantine.
Uno dei periodi topici per la nostra "gang", desiderosa di assaggiare e valutare il risultato enologico degli amici, e timorosi del giudizio sul proprio operare tra "filtrus", "cupponis", travasamentus e travisamentus di quella nobile arte che chiamano vinificazione.
Era il periodo dell'assaggio del vino novello di 15 cantine diverse.


venerdì 23 dicembre 2016

Libero Pensiero Natalizio

Vorrei trovare sotto l'albero di natale una montagna di regali.

Vorrei trovare tutti insieme i disagi indotti della gente, vorrei trovare, e ridere, di tutta la infinita dabbenaggine dei sardi.
Vorrei trovare i cervelli che non hanno intenzione di attivarsi, degli idioti, dei traditori, dei servi mentali, di chi asseconda.
Di chi applaude, di chi paga, di chi versa, di chi porta il borsellino in posta.
Di chi foraggia lo stato traditore, l'italianismo che è dentro di noi, il pressapochismo tutto italico, l'irrazionalità, le deleghe, e la demeritocrazia.
I favoritismi, gli atteggiamenti da super eroi, l'arroganza dei prevaricatori, i presunti e supposti leader, altrimenti definiti capibattone.
Vorrei una foto di ciascun traditore e di tutte le traditrici, vorrei vedere scritti su un foglio nero i nomi delle jene, quelle che con dieci comprano cento, vorrei capire il sonno infinito della gente, vorrei vedere materializzarsi il male, e tutte le malignità.
Vorrei.....
Fare un grande falò di tutto questo, riscaldarmi a quel fuoco, guardandomi attorno, per scoprire chi si può salvare e chi no.
E respirarne intensamente quel fumo, prendere dentro di me tutto il male, e finalmente vomitarlo.
Vorrei che da quelle ceneri nascesse la parola più dolce che esiste
non la pronuncio perchè per noi sardi è sacra da millenni.
Si chiama.......

Tutta roba loro

Razzismo/// Accoglienza/// Omofobia/// Gender/// Giornate mondiali, tutte//// Oscar/// Nobel/// Femminicidi/// Violenza (sulle donne)/// Infanticidi/// Religioni/// Sette/// Governi/// Destre/// Sinistre/// Dissidi di genere//// Elezioni delegative/// Certi tipi di petizione/// Falsi ecologisti/// Falsi animalisti/// Teorie (inquinate) del risveglio/// Festival di tutti i santi/// Sciaquette che sembrano attrici/// Cantanti dalle copertine a forma di piramidi/// Il pallone d'oro/// I campionati/// La televisione, non parlate di televisione, dovreste buttare il televisore dalla finestra!!!/// Oddio, i dibattiti politici in tv//// TUTTA ROBA LORO !!! LO VOLETE CAPIRE CHE STATE FACENDO IL LORO GIOCO??? 


giovedì 22 dicembre 2016

il mio amico Seb

I fumetti e gli scacchi.


Come sapranno i miei lettori io sono convinto che il linguaggio dei fumetti sia universale per catturare l’attenzione. Proprio in questi mesi il mio amico Francis Manfredi sta mettendo a punto un progetto eccezionale di illustrazione a tema scacchistico su cui non posso svelare nessun particolare. Però voglio parlare dell’esperienza di un bravo istruttore di Villasor, Mariano Abis, che ho conosciuto meglio lo scorso anno quando ha frequentato uno dei miei corsi di formazione per istruttori.


Durante il corso lo vedevo molto attento a prendere “appunti” salvo poi scoprire che gli appunti erano disegni, caricature, traiettorie dei pezzi degli scacchi… Allora ho approfondito con lui la metodologia ideografica, cioé associare immagini e parole alle mosse degli scacchi, creare favole, filastrocche, rime per affascinare i bambini. Gli dissi che con la sua abilità nel disegno avrebbe potuto facilmente seguire questa strada! Lui ha sorriso e mi ha confessato che era sempre stata una sua idea.

Nei giorni scorsi mi ha inviato via mail molto materiale interessante, tra cui le illustrazioni per i “suoi” pezzi degli scacchi: Gegé il Re, Gina la Regina, Melchiorre la Torre, Piero “l’Alfiero”, il Cavallo corallo e Giorgione il “piedone”. Questo approccio ricorda i personaggi di Carmelita Di Mauro, oppure quelli “antropomorfi” di Alessandro Pompa, ma è chiaro che lo scopo è quello di far identificare, nell’immaginazione dei bambini, i pezzi degli scacchi con personaggi veri e propri o addirittura con se stessi.

Trovo questo metodo estremamente adatto per far entusiasmare i bambini: l’ho scoperto con le carte scacchistiche illustrate, che sono state da subito un successo ben superiore a quelle con i diagrammi scacchistici; ne ho avuto conferma con le partite di scacchi viventi, dovo ho visto all’opera la fantasia dei bambini nel creare personaggi e situazioni.

Le illustrazioni di Mariano Abis sono le seguenti: si consiglia di cliccare sulle immagini per vederle ingrandite.


2 Responses to “I fumetti e gli scacchi.”

  • mariano abis says:
    10/10/2012 at 11:11
    E’ chiaro che i bimbi, (io li chiamo le burbe) sono attirati, come tu ben sai, dalle illustrazioni, che naturalmente devono colpire la loro fantasia.
    Ho lavorato in passato, oltre che in un gruppo teatrale, con spettacoli e animazioni rivolte ai ragazzi, alla rielaborazione, con loro presenti, dei loro disegni, cercando di cogliere aspetti del loro interesse che spesso mi stupivano.
  • Naturalmente, a quei tempi, l’impegno non era indirizzato al nostro gioco, ma ho potuto ugualmente cogliere aspetti che ora mi sono utili, è chiaro che ciascuno di noi, non avendo una preparazione pedagogica nè pratica, nè teorica, potrebbe commettere dei piccoli errori, mitigati dalla nostra esperienza.
  • Io che scrivo racconti, anche per ragazzi, noto che l’interesse che generano le illustrazioni, rendono più appetibili gli stessi, il fatto stesso di “vedere” i personaggi raffigurati, generano in loro fantasia, ecco l’aspetto su cui bisognerebbe lavorare : il loro mondo che immaginano fantasioso e fantastico, è una loro esigenza “evadere” dai “comandi” e dalle imposizioni dei grandi!
  • Giorgione il pedone, per esempio, è chiaro che debba avere i piedi grandi, o che il re, come tutti noi descriviamo, debba essere vecchio, stravolgere questi concetti sarebbe, secondo me controproducente, e allora bisogna “adeguare” la nostra fantasia alle loro aspettative, cercando persino di andare oltre, per esempio, raffigurando la torre come un’automobile.
  • In effetti non è per niente facile cogliere aspetti dei nostri pezzi, e dei loro movimenti, e delle loro funzionalità, senza perderci nell'usuale e del già visto.
  • Il mio amico Seb sa bene che, con le sue figurine, idea che trovo splendida e inusuale, e alla quale vorrei collaborare, se solo avessi tempo, l’interesse delle birbe è assicurato, e allora forza con le inusualità e con la fantasia, che noi grandi abbiamo, forse, dimentcato di avere! ciao a tutti

Gli scacchi tra racconto e immagine: Mariano Abis.


Io e il metodo ideografico



La notizia della mia elezione nel consiglio della Federazione Scacchistica Italiana è stata salutata positivamente dal mondo degli istruttori. L’amico Mariano Abis mi ha persino omaggiato di una bella caricatura che per la prima volta fa riferimento anche al mio Metodo Ideografico, di cui Mariano è un interessato ammiratore.
Proprio durante l’assemblea di Milano ho avuto la gradita opportunità di fare una lunga chiacchierata con Carlo Alberto Cavazzoni (diplomato dalla FSI “Maestro ad honorem” per la sua fantastica attività divulgativa), che mi ha donato un bel libro di Giangiuseppe Pili, che presto recensirò.

Il collegamento tra Cavazzoni e Abis non è casuale, perché Mariano da diversi anni porta avanti, insieme all’attività di istruttore presso le scuole e il circolo di Villasor, anche la sua passione di scrittore: ho potuto leggere qualche suo racconto e ho avuto notizia che alcuni sono stati recentemente pubblicati.
Ma la sua capacità affabulatoria è unita anche alla sua capacità di illustrare con disegni, incisioni e dipinti, le sue narrazioni.
Insomma ci troviamo ancora una volta nel fantastico regno degli scacchi, dove per una migliore pedagogia si utilizza l’arte e la letteratura per catturare l’attenzione dei bambini, per suscitare forti emozioni, per mostrare le luci e le ombre della nostra società attraverso il linguaggio semplice dei bambini.


Opera di Mariano Abis

“Il Grande Maestro” di Mariano Abis

mercoledì 21 dicembre 2016

Un grande comunicatore

Un Natale splendido e luminoso invoco per i Campidanesi, i quali sono ancora confusi ed incazzati per i tanti sproloqui che hanno dovuto sorbire, da oltre 60 anni, sulla "qualità inferiore" della loro parlata. 
Pregherei tutti i Campidanesi di mandare affanculo - infiorando questa parola con ghirlande natalizie - tutti i linguisti che per generazioni hanno ciurlato su questa faccenda, rendendola puzzolente ed ASCHAMOSA (così diciamo noi Sassaresi).
Il Campidano di Cagliari ha una tradizione linguistica enorme, eclatante, tale da fare invidia ai vocabolari più stimati del Pianeta. Quindi, o Campidanesi, SURSUM CORDA! 



lunedì 19 dicembre 2016

Per molti, ma non per tutti

Lia Arcana Sardegna Sau 

Ci riesce difficile guardare Roma e le sue porcate, attraverso un governo regionale di " una poltrona per sempre".
Pensa un po', capire la teoria dulles o il piano Kalergi!? 
Caro amico, anche se tu ti stai spendendo da tanto tempo, a far capire ai Sardi che tutto il fango che ci viene addosso, é voluto ai piani più alti, da quel potere forte che tu chiami "fetenzie ", chi mai alza più gli occhi al cielo per vedere i cieli graffiati, se chi deve tutelarci, le chiama " scie di condensa"!? 
E come si può credere al controllo globale, se la tv. dice che è tutto a posto, e sono solo i complottisti che farneticano!?


domenica 18 dicembre 2016

sabato 17 dicembre 2016

Autogiustizia di contrada

Autogiustizia di contrada.
dai quaderni di Shardinyan Kingdom.


Perché la democrazia funzioni in maniera corretta, riteniamo che sia necessario adottare un concetto di giustizia comprensibile a tutti, essenziale, chiaro, locale, e senza leggi scritte. 
Ci si domanda a cosa servano le leggi scritte. 
Secondo il nostro modo di vedere, l’aggiunta di norme scritte, postille, distinguo, codici, rimandi, non fa altro che rendere l’esercizio della giurisprudenza ingessato, non fruibile in maniera inequivocabile, macchinoso e in definitiva non funzionale agli scopi che una vera giustizia debba avere tra i suoi fini istituzionali, cioè il corretto riconoscimento dei diritti personali e collettivi. 
Leggi troppo macchinose generano dubbi sulle sentenze, mentre dibattimenti snelli, con confronti diretti, eseguiti con norme intuitive, non fanno altro che generare fiducia nella gente, che si riconoscerà in tal modo, più agevolmente, come facente parte attiva del Regno di Sardegna. 
Autogiustizia collettiva significa che ogni paese o città debba avere una struttura giudicante autonoma, locale, diretta, e gestita dagli abitanti di ciascuna contrada, che in altra sezione definiremo.


La via sarda per la libertà

“Non ci riconoscono l’indipendenza? Andiamo a prendercela con una rivoluzionaria Via sarda dello sviluppo, con cause internazionali contro le discriminazioni, soprattutto con una nuova coscienza identitaria del Popolo Sardo. Conquistiamoci l’indipendenza economica, culturale e sociale, con una sfida strategica e comunitaria, dove ogni sardo diventa protagonista e artefice del proprio futuro".




Sono parole del leader di Unidos, Mauro Pili, pronunciate questa mattina alla Fiera di Cagliari, nel corso di un'affollata assemblea del movimento.

“Quella di oggi non è un’assemblea di partito - ha detto ancora Pili -, è l’incontro di tanti sardi liberi che hanno sentito il dovere di guardare oltre gli schemi italianisti, che hanno il desiderio di reagire con la testa e il cuore".
(fonte l'Unione Sarda.it)


giovedì 15 dicembre 2016

Fondata sul lavoro

https://jolao77.blogspot.it/2016/04/romanzi-poesie-e-racconti.html

Certo che se per sentirci utili "e vivi" abbiamo bisogno di un lavoro, siamo messi proprio male.

Certe immagini non vengono dalla gente ( gente sveglia, intendo ) ma dalle fetenzìe, che osannano il lavoro, ( che è uno strumento in loro mani, mani fetenti ) e non parlano mai di produzioni, estro, ingegno, visionerismo, meritocrazia, intuizioni, persino la vostra pessima costituzione ci vuole far credere che il lavoro sia la base sulla quale poggiare le nostre certezze.


Aspirare alla felicità, o almeno alla serenità, è traguardo troppo ambizioso, per chi, inquinato dai paradigmi delle fetenzìe, non vede altro che un mondo di sofferenze, un mondo in perenne crisi, un mondo dove "veniamo puniti perchè siamo stati cattivi, perchè abbiamo sprecato troppo, perchè abbiamo vissuto ben al di sopra delle nostre possibilità".
Questo è il pianeta della ridondanza, delle risorse per tutti, nel caso in cui le oligarche la smettessero di giocare a nascondino con esse.
Ricordiamoci che l'unico prodotto interno lordo cui ogni essere umano, e ogni popolo, dovrebbe aspirare è il PIL della felicità.

https://jolao77.blogspot.it/2016/04/allinps.html

https://jolao77.blogspot.it/2017/12/motivazioni-en-passant-riguardo-alla.html

Il colore rosso

Tristezza, magone, lacrime, conosco bene la zona del carso, terra povera e infruttifera, per la quale sono stati versati ettolitri ed ettolitri di sangue innocente, conosco l'isonzo che immagino, durante la prima guerra mondiale, colorata orrendamente di un innaturale colore rossastro. 
Conosco la malga di porzus, il bosco romagno, posti dove l'umanità ha espresso il peggio, il tradimento rosso, l'assurdo.


Strategie di sostituzione

Shardinyan Liberation Front



Strategie di sostituzione

Il Fronte, con questo, e testi che seguono, indica tecniche operative di sostituzione dell’attuale sistema che è evidentemente quanto più lontano possibile ai reali bisogni della gente.

Bisogni di libertà, di sicurezza, di partecipazione, di democrazia continua, di scorrevolezza gestionale della società, fin nei suoi minimi risvolti.

Si parlerà di informazione, di scuola, di produzioni, di reddito garantito, di difesa, di espressioni di sovranità collettive e personali, di cosa si intenda per vera e anche di fasulla democrazia, di problematiche geo politiche, economiche, monetarie e finanziarie, di sviluppo, di sostenibilità ambientale, di quel fiore all’occhiello che può diventare il turismo, di etnicità supportata dalla storia spesso sublime che la Sardegna delle isole e della penisola esprime, di archeologia e territorio, e quant’altro, l’elenco risulterebbe infinito.

In questo testo si tratta l’argomento decolonizzazione.



mercoledì 14 dicembre 2016

Gianlazzaro

 

 

Giocai il mio primissimo torneo ufficiale nella vecchia sede di piazza martiri, a cagliari.

Avevo forse 20 anni o giù di lì, fu stilato l'elenco del primo confronto, mi furono assegnati i neri, con chi? 
Contro Gianlazzaro, stella nascente dello scacchismo italiano, allora diciassettenne e già candidato maestro. 
Non capivo il motivo per il quale tutti mi davano le pacche sulle spalle, cercavano di incoraggiarmi, dicendomi di giocare comunque la mia partita, nemmeno fossi la pecorella sacrificale.
Pensai, e che sarà mai?
Dopo il rito della stretta di mano, iniziò la partita con l'apertura inglese: c4, risposi e5.


Le tue risposte

Sono e voglio essere antipatico all'eccesso, non mi interessa chi fa la bella faccia, non mi interessa rispondere a chi mi fa domande, tu che pretendi spiegazioni, poggia il sedere su una sedia, di fronte a un libro o un computer, e avrai tutte le risposte che ti servono, saranno le tue risposte, non le mie.


Fraustalis

Shardinyan Liberation Front
Fraustalis
Fraustalis
Crediamo che la questione sarda non possa essere risolta dall'alto dei poteri forti di roma, i nostri problemi vanno risolti in loco.
Tutti i problemi di ciascuna nazione vanno risolti in loco.
La questione sarda non può essere risolta lontano da qui. non stiamo a spiegare motivi intuibilissimi.
Crediamo che le rivendicazioni violente il più delle volte facciano comodo al potere, siamo per la ragione dei diritti, per la ricerca della logica, per la consapevolezza incrollabile che il bene e la verità siano più forti del male.
Siamo per la consapevolezza incrollabile che la verità, seppure osteggiata in maniera infame, alla fine salta fuori in maniera potente e con grande frastuono.
Siamo per la passione, l'onore e per la meritocrazia.


Abbandono

Un po' più scacchi e un po' meno sardegna, con buona pace di molti sardi che non hanno avuto intenzione di capire.
Ma capire non è difficile, serve cultura e giusta informazione.
Chi si impegna per il bene del suo popolo, a certi livelli che non siano esattamente di infimo livello, spesso non viene capito, viene spesso considerato un extra terrestre, quello che dovrebbe essere normale, cioè una solida preparazione di base, passa per elitarismo.
In un alloggio per suini, un cavallo di razza passa per intruso.


martedì 13 dicembre 2016

Editoria in italy

Siamo certi solo di una cosa, in ambito editoriale, in questa sottospecie di ambiente pseudo culturale, di questa ridicola pseudo repubblica delle menti immature e inscatolate, passa per la grande informazione, solo quello che al potere sion-bancario-americano fa comodo diffondere.
Siamo in matrix, mi stupirei del contrario.
Uno scrittore ha due frattali aperti, o si adegua al sistema culturale dominante, e magnifica partigianerie, bancherie, napolitanismi e bolgrinaggini, pontifica libri più o meno sacri, o scrive di vhemt, o di mielose migrazioni, oppure si comporta in maniera onorevole, alla ricerca della verità.
Nessuna grande casa editrice pubblicherà mai testi che realmente vanno a demolire sistemi culturali collaudati, anche i proprietari delle case editrici tengono famiglia.


lunedì 12 dicembre 2016

Magnificenze italiche

Facciamo uno sforzo, e immaginiamoci la magnificenza che comporta l'atto di rovistare cassonetti, immaginiamo lo stato d'animo di un bisognoso beccato a rubare 4 mele in un centro commerciale, proviamo a immaginare la soddisfacente auto stima di un giudice che condanna, secondo le leggi correnti, il malcapitato vecchietto.

Leggi inique non vanno applicate, leggi che vanno contro il diritto naturale, vanno disattese, questa è vera magnificenza.
In questa sottospecie di stato italico, capita che chi veramente ruba, e ruba in maniera superlativa, non viene mai condannato, con buona pace della gente che reclama sbarre arrugginite o lame di settecentesca memoria.
Vi sono sempre principi del foro, pagati lautamente, o salvataggi parlamentari, o prescrizioni programmate a fare il resto, per salvaguardare i potenti, quelli che veramente rubano e corrompono, la fanno franca, ma il vecchietto che ruba 4 mele, quello si, viene condannato.
Tutti coloro che invocano un parlamento che approvi leggi a ripetizione, sanno benissimo che leggi troppo numerose, appesantite da rimandi, postille, codicilli e norme, distinguo e precisazioni, stanno operando contro la vera giustizia.
La vera giustizia non ha bisogno di leggi scritte, ha bisogno solo di applicare il diritto naturale, semplicissimo, intuitivo, e che risiede nella nostra mente ancestrale.
:Mariano-Abis.

https://jolao77.blogspot.it/2017/11/finalmente.html

https://jolao77.blogspot.it/2017/10/pillola-rossa-pillola-bianca.html

domenica 11 dicembre 2016

Tasse, imposte e imposture



Tasse, imposte, e imposture
Dai quaderni di Shardinyan Kingdom
Parliamo di un argomento scabroso, che al solo sentirne la parola, crea un senso di insofferenza, peraltro molto ben giustificato. 
Parliamo di tassazione. Occorre fare due distinguo: tassazione in regime di moneta sovrana, e tassazione in regime di moneta privata, come è adesso. 
Le imposte in regime di moneta sovrana non sono dovute, a parte che in due casi, che esponiamo di seguito. 
Le imposte in regime di moneta privata non sono dovute in nessun caso.


IL BIVIO

Il mio impegno rivolto alla liberazione della sardegna dal colonizzatore volge al termine, mi dedicherò ad altre attività, sicuramente molto più piacevoli, altrettanto coinvolgenti, ma che, lo ammetto, non mi trasmettono la stessa passione.
Le vicende di arborea e di uta mi pesano come due giganteschi e insopportabili macigni, e mi spingono ad affermare che tutta la strategia "indipendentista" è da rivedere e rifondare.
Rifondare con saggezza, onore, lungimiranza, e intelligenza.
Rifondare una nuova strategia di liberazione, ma senza prescindere dal diritto internazionale, l'unico che ci consente autodeterminazione.
Cercare di liberarci dall'italia adottando il suo diritto interno, è come far organizzare il pranzo pasquale all'agnellino sacrificale.


I am super informed

 

Saturday 5th November 2016

I am super informed




Every morning I buy my good newspapers from both the right and the left, because it is right to hear all points of view.

I am interested in European, national, regional, and foreign policy.
 
I watch a lot of TV, especially cultural and musical programs. 
 
Entertainment programs, in which obviously there is no trace of politics, but to be informed about how things are going, I always follow a certain number of news programs, I especially like insights.




 
 
 
 
 

sabato 10 dicembre 2016

ADDIO

Secondo me è palese che la gente sarda non si ama, anche se esteriormente potrebbe sembrare il contrario.
Siamo un popolo che non ha capito quanto vale la sua storia e la sua cultura, sentimenti inquinati dallo strapotere mediatico di americanismi e italianismi, mamma rai ha compiuto egregiamente il compitino che le è stato assegnato.
Lavoratori, specie se del settore pubblico, (non tutti), pensionati, (non tutti), gente che aspetta favori da matrigna italia (tutti), inscatolati vari (esistono anche qui), preferiscono la conformazione statale, pontificano il colonizzatore e screditano se stessi.
Mi dispiace usare queste parole, ma sono convinto che questo è un atteggiamento tipicamente sardo, ci piace amare il nostro aguzzino, ci piace auto screditarci quando siamo al cospetto del continentale che arriva col portafogli strapieno, quello che ha deciso di investire in sardegna.


giovedì 8 dicembre 2016

Il santuario - sardegna

Abbiamo, nell'isola di sardegna, il patrimonio archelogico di gran lunga più importante di quella che territorialmente è definita erroneamente italia, e non solo perchè immensamente più antico, ma anche perchè diffuso, si può dire " a tappeto", su tutto il territorio.
Ormai è assodato che si trovano reperti di tutte le ere storiche, sia sui monti che sulle colline, e anche in pianura.
I nostri avi hanno insegnato l'arte della metallurgia e delle possenti costruzioni, a tutto il mondo occidentale, e, (tralascindo i testi scolastico-accademici), ormai, chi è esperto in materia, sia esso sardo o continentale, sa che la verità sulla imponente grandezza della cultura nuragico-shardana, non può restare celata a lungo.
Con la classica espressione "non ci sono soldi", così comune nel linguaggio retorico dei politici e burocrati italiani, questo immenso e prezioso bacino di ritrovamenti, resta abbandonato a se stesso, per così dire congelato.


Dalla nazione allo stato

Un concetto va espresso, noi siamo nazione a tutti gli effetti, con tutti i crismi giuridici, concreti e logici, non siamo "stato" espresso come soggetto giuridico, ma siamo senza ombra di dubbio nazione, questo nessuno può smentirlo.

Siamo nazione perchè siamo un popolo, a differenza del popolo italiano che non è un popolo, siamo un popolo perchè esistono vincoli che ci accomunano, territoriali , etnici, linguistici, di usi e costumi e di tradizioni, e di tanti altri fattori. 

Io non vorrei mai sentire dire da un sardo che non siamo una nazione, in quel caso svaniscono tutti gli scopi per i quali stiamo lottando. 

mercoledì 7 dicembre 2016

Me ne farò una ragione.

Mi dicono che sono un allarmista della peggior specie, me ne farò una ragione.
Mi dicono che trasmetto negatività, invece che trasmettere speranza e gioia di vivere.
A parte il fatto che la gioia di vivere, ciascuno se la costruisce sul privato, senza doverla sbandierare a destra e a manca, mi chiedo cosa ci sia da salvare in questa società diretta e indirizzata da oligarchie criminali; come direbbe un mio amico siamo dentro a pieno titolo in una terribile illu-sion.
Mancanza di libertà spacciata per bisogno di sicurezza, sindrome di stoccolma imperante, monete fasulle che maneggiamo credendo che siano di nostra proprietà, 4000 omicidi di stato, in italy, spacciati per suicidi per indigenza, ladrocini e corruzione dappertutto, opere pubbliche che si sfaldano al primo acquazzone, il povero sempre più povero, e il ricco che sogghigna alle sue spalle.
Una miriade di persone, interi popoli, che lavorano gratis per ripagare improbabili debiti pubblici che sarebbero da detestare all'istante, senza tanti ragionamenti.


Il paradosso.

Sia nel reale che in rete se ne vedono e se ne sentono delle belle.
Potrei fare migliaia di copia incolla di discussioni o considerazioni circostanziate, riguardo al sistema attuale, nelle quali ad un inappuntabile serie di ragionamenti, circa la inconsistenza e fasulleria di questo sistema, si conclude con paradossi che hanno dell'incredibile.
Si disquisisce di come gli stati siano delle società private, del fatto che siamo immersi in un sistema non democratico, del fatto che le votazioni sono una orrenda truffa, quando la gente è plagiata pesantemente dai media di regime, della sostanziale mancanza di equità e di democracitità, dello strapotere delle oligarchie, dei 4000 morti all'anno per indigenza, dell'inconsistenza formale e sostanziale di parlamenti "eletti" dalla gente, dell'uso di monete illegali, e via discorrendo, salvo poi, una volta indetti referendum o elezioni, vedere tanta gente scannarsi verbalmente a difesa di un si o di un no, o a difesa di un particolare candidato o partito.
E non va meglio nemmeno sul fronte indipendentista, tutti a reclamare libertà per la nostra terra, e contestualmente appoggiare il candidato di turno destinato a diventare un soggetto completamente diverso una volta eletto.
Un soggetto che giurerà sulla pessima costituzione italiana.


martedì 6 dicembre 2016

Alla stazione di Oristano

Esistono libri che si fanno divorare, altri così coinvolgenti che ti spingono a emulare le gesta descritte, e poi ci sono i libri da meditare.
In quel caso non si riesce ad andare avanti, perchè ogni frase, ogni pagina ha bisogno di riflessioni, la lettura diventa così mai banale, mai scontata, la descrizione di vita vissuta e conquistata, un esempio di determinazione che passa dalla mente dello scrittore, a quella del lettore.
Sono in stazione, ambiente dispersivo, molto più dispersivo di quando mi concentro nella lettura, rilassato e attento allo stesso tempo, nella intimità della mia casa.
L'altoparlante della stazione che distrae, qualche donzella dal passo elegante, qualcuno che ti chiede una sigaretta, l'attesa dell'arrivo del treno, tutti elementi che non concorrono alla attenta lettura di un libro così profondo.
Il libro di Bainzu Piliu in una mano, un libro giallo dal sottotitolo di grande rilevanza, che impone curiosità : "la lunga strada verso la dignità".


Esempio di Organizzazione Potere Esecutivo

Riportiamo qui di seguito un esempio di organizzazione e applicazione del potere esecutivo da parte di un ipotetico Governo Provvisorio, istituito da un Fronte di Liberazione Nazionale, che secondo le consuetudini derivate dal diritto internazionale, agisce in rappresentamza del popolo di riferimento, che in questo caso è il popolo sardo delle isole e della penisola erroneamente definita italiana.

La normativa internazionale stabilisce che un GP (Governo Provvisorio) agisce nella nazione di competenza, come un vero e proprio Stato.
Lo stato italiano, che occupa il territorio di una nazione, come può essere la Sardegna, possiede tre elementi: la costituzione in stato riconosciuto dal contesto internazionale, giurisdizione sulla popolazione e sul territorio.
Un GP ne possiede due: giurisdizione sulla popolazione e sul territorio, e nasce e opera per costituire il nuovo stato relativo alla nazione in oggetto.
Si evince il fatto che i due organismi, perfettamente legittimi entrambi, hanno pari dignità giurisdizionale.


lunedì 5 dicembre 2016

SU STAZZU

                                           
fonte coldiretti
Su stazzu è un termine in lingua sarda, che tradotto in italiano, significa recinto per pecore, con annesso un rudimentale rifugio per i pastori.
I proprietari di pecore e pastori, abitano lussuose dimore, lontane dagli olezzi che tali stazzi emanano.

La politica e il sistema attuale, falsamente definito democratico, sono paragonabili ad uno stazzu, i pastori hanno campo libero di decidere dove portare il gregge al pascolo, tenendo però ben presenti alcune inderogabili disposizioni che i padroni impongono.



domenica 4 dicembre 2016

Illusioni

Ma cosa vuole questa gente, fa le prove se il segno che lascia la matita copiativa sia cancellabile o no, non si fida di chi conterà i voti? 
Siamo o non siamo in democrazia?
E allora?

Votate e non fate storie !!!

Una frase attribuita a Joseph Stalin, metteva in risalto il fatto che alla gente debba interessare solo il fatto che abbia votato.

Il risultato elettorale non lo decide la gente, lo decide chi conta i voti.
Chi ha inventato questo tipo di democrazia, che sospettiamo siano le fetenzìe oligarchiche, sanno bene come manipolare la gente, cioè con le truffe mediatiche supportate dai media di regime "democratico".

Se qualcuno ancora non se ne fosse accorto siamo immersi in una immensa menzogna.

Jolao77 può solo consigliarvi di buttare a mare tv, radio, e giornali, e impegnarvi ad acquisire cultura.

La tenda azzurra

E' un obbrobrio quella tenda piazzata dinnanzi al palazzo della regione che ne sminuisce la bellezza.
Una bellissima piazza, ben curata e studiata fin nei minimi particolari, che deve sopportare quegli stracci in bella vista.
Il bello è che quella specie di struttura è frequentata dalla gente.
Gente che, secondo lei, avrebbe qualcosa di importante da dire, qualcosa da dire ai nostri politici illuminati....figurarsi.... il popolo che da consigli alle elite, ma quando mai si è visto?
Forse non conoscono la teoria dulles, gli ignoranti.
E poi che vogliono questi elementi che non hanno niente da fare per tutto il giorno?
Solo rompere le scatole e sminuire e contrastare il lavoro dei nostri rappresentanti.
Che quello straccio sia rimossa al più presto!


sabato 3 dicembre 2016

Distrazione di massa

Quelli che ammazzano l'economia sono il mes, il fiscal compact, il trattato di lisbona, maascricht, il pareggio di bilancio, kalergi, dulles, le fetenzìe, l'euro e l'europa, il fondo monetario mondialista, la medicina e la ricerca in mani fetenti, i cento miliardi all'anno che l'italia paga ogni anno per onorare un debito pubblico inesistente, le multinazionali e la globalizzazione, oltre che la società dei servizi e il consumismo, non certo i privilegi della casta o la corruzione o la mafia, chi dice che casta, corruzione o mafia siano il vero problema sta facendo DISTRAZIONE DI MASSA.

Esistono partiti e movimenti che sviluppano le loro strategie su questi ultimi tre elementi, negativi certamente, ma non risolutivi.
Eliminando privilegi della casta, corruzione e mafia siamo daccapo, il problema è il mondialismo, le fetenzìe, il problema siamo noi che non abbiamo ancora capito dove focalizzare la nostra attenzione.
Il problema siamo noi, che non abbiamo ancora buttato in discarica la televisione e i fautori del nuovo ordine mondiale.