venerdì 2 dicembre 2016

S.L.F.

Ammesso e non concesso che jolao abbia fondato un  fronte di liberazione del popolo sardo, in accordo con un amico, solo in due.
Ammesso e non concesso che il Shardinyan Liberation Front, così lo abbiamo denominato, abbia tutti i crismi legali per avere personalità giuridica internazionale.
Ammesso e non concesso che ne abbiamo notificato la sua nascita ed esistenza all'O.N.U. e ad altri organismi internazionali.
Ammesso e non concesso che ci siamo dotati di un atto costitutivo, di uno statuto e di un codice etico.
Ammesse tutte queste ipotesi, le domande, tra le più variegate, possono sorgere spontanee.
La prima che mi viene in mente è questa : "Possiamo stampare moneta legale e popolare della nazione sarda?"
La seconda è : "Siamo solo in due, possiamo rappresentare legalmente il popolo sardo, dato che abbiamo già costituito il Shardinyan Provisional Government?"
La terza : "Possiamo distribuire moneta nazionale a pioggia per ovviare alla penuriua di moneta, la cui mancanza notoriamente crea crisi economiche generalizzate in tutto il territorio della nazione sarda?"
La quarta : "Possiamo appropriarci di strutture dismesse dallo stato italiano, dato che in tal modo, risultando abbandonate, non sono utili alle comunità, dopo che le stesse comunità sono state tassate dal colonizzatore, per essere costruite?"
Mi concentro su quest'ultima domanda, prendendo per buona l'ipotesi che alle prime tre domande sia logico rispondere si.



In contrada sorres, esistono molte strutture abbandonate a se stesse, inutilizzate, e che stanno andando in decadimento.
Ne cito solo tre: 
Il "nuovo" mercato civico, mai utilizzato, ma pagato dai "cittadini debitori e pagatori" sorrensi, che sta andando in malora. 
Il "nuovo" teatro civico. mai utilizzato, ma pagato dai "cittadini debitori e pagatori" sorrensi, che sta andando in malora.
La nuovissima struttura costruita per accogliere l'asilo nido comunale,  mai utilizzata, ma pagata dai "cittadini debitori e pagatori" sorrensi, che se si continua a non utilizzare, andrà certamente in malora.
La domanda che sorge spontanea è questa : "E' giusto e razionale lasciare in balia del tempo e dell'incuria strutture che sono costate fatica e sudore a tutti i sorrensi?"
La risposta è evidentemente NO.
Fronti e movimenti di liberazione, se hanno un governo provvisorio costituito, rappresentano tutti i sardi, ed agiscono per appianare storture volute o pianificate dal colonizzatore, e operano per liberare la nazione dal giogo del colonizzatore, che in questo caso si dimostra ottuso, illogico, spendaccione, e inconcludente.



Ammesso e non concesso che il P.S.G. emetta un decreto che stabilisce che tali beni debbano essere assegnati alla comunità, sotto il diretto controllo del S.L.F. togliendoli dalle grinfia inconcludenti della amministrazione statale, se un gruppo di patrioti tentasse di invadere tali strutture, dopo aver notificato in maniera onorevole l'azione prevista, sarebbe legalmente respinta dalle forze dell'ordine italiane?
Evidentemente no, non sarebbe legale, e allora bisogna abbandonare il concetto che quando la forza si fa legge, la forza e la legge siano da approvare e rispettare.
Se siamo veramente un popolo, dovremmo attivarci tutti per requisire beni cosiddetti statali dismessi, e pagati a caro prezzo dalle popolazioni locali.
Se fossimo un popolo.
Ma ho dei dubbi sul fatto che i sardi formino un popolo, a me sembra invece che la sardegna si sia trasformata in una immensa conigliera.
marianoabis


https://jolao77.blogspot.it/2017/11/la-palla-al-piede.html

https://jolao77.blogspot.it/2017/11/incidenti-di-percorso.html

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