giovedì 22 dicembre 2016

il mio amico Seb

I fumetti e gli scacchi.


Come sapranno i miei lettori io sono convinto che il linguaggio dei fumetti sia universale per catturare l’attenzione. Proprio in questi mesi il mio amico Francis Manfredi sta mettendo a punto un progetto eccezionale di illustrazione a tema scacchistico su cui non posso svelare nessun particolare. Però voglio parlare dell’esperienza di un bravo istruttore di Villasor, Mariano Abis, che ho conosciuto meglio lo scorso anno quando ha frequentato uno dei miei corsi di formazione per istruttori.


Durante il corso lo vedevo molto attento a prendere “appunti” salvo poi scoprire che gli appunti erano disegni, caricature, traiettorie dei pezzi degli scacchi… Allora ho approfondito con lui la metodologia ideografica, cioé associare immagini e parole alle mosse degli scacchi, creare favole, filastrocche, rime per affascinare i bambini. Gli dissi che con la sua abilità nel disegno avrebbe potuto facilmente seguire questa strada! Lui ha sorriso e mi ha confessato che era sempre stata una sua idea.

Nei giorni scorsi mi ha inviato via mail molto materiale interessante, tra cui le illustrazioni per i “suoi” pezzi degli scacchi: Gegé il Re, Gina la Regina, Melchiorre la Torre, Piero “l’Alfiero”, il Cavallo corallo e Giorgione il “piedone”. Questo approccio ricorda i personaggi di Carmelita Di Mauro, oppure quelli “antropomorfi” di Alessandro Pompa, ma è chiaro che lo scopo è quello di far identificare, nell’immaginazione dei bambini, i pezzi degli scacchi con personaggi veri e propri o addirittura con se stessi.

Trovo questo metodo estremamente adatto per far entusiasmare i bambini: l’ho scoperto con le carte scacchistiche illustrate, che sono state da subito un successo ben superiore a quelle con i diagrammi scacchistici; ne ho avuto conferma con le partite di scacchi viventi, dovo ho visto all’opera la fantasia dei bambini nel creare personaggi e situazioni.

Le illustrazioni di Mariano Abis sono le seguenti: si consiglia di cliccare sulle immagini per vederle ingrandite.


2 Responses to “I fumetti e gli scacchi.”

  • mariano abis says:
    10/10/2012 at 11:11
    E’ chiaro che i bimbi, (io li chiamo le burbe) sono attirati, come tu ben sai, dalle illustrazioni, che naturalmente devono colpire la loro fantasia.
    Ho lavorato in passato, oltre che in un gruppo teatrale, con spettacoli e animazioni rivolte ai ragazzi, alla rielaborazione, con loro presenti, dei loro disegni, cercando di cogliere aspetti del loro interesse che spesso mi stupivano.
  • Naturalmente, a quei tempi, l’impegno non era indirizzato al nostro gioco, ma ho potuto ugualmente cogliere aspetti che ora mi sono utili, è chiaro che ciascuno di noi, non avendo una preparazione pedagogica nè pratica, nè teorica, potrebbe commettere dei piccoli errori, mitigati dalla nostra esperienza.
  • Io che scrivo racconti, anche per ragazzi, noto che l’interesse che generano le illustrazioni, rendono più appetibili gli stessi, il fatto stesso di “vedere” i personaggi raffigurati, generano in loro fantasia, ecco l’aspetto su cui bisognerebbe lavorare : il loro mondo che immaginano fantasioso e fantastico, è una loro esigenza “evadere” dai “comandi” e dalle imposizioni dei grandi!
  • Giorgione il pedone, per esempio, è chiaro che debba avere i piedi grandi, o che il re, come tutti noi descriviamo, debba essere vecchio, stravolgere questi concetti sarebbe, secondo me controproducente, e allora bisogna “adeguare” la nostra fantasia alle loro aspettative, cercando persino di andare oltre, per esempio, raffigurando la torre come un’automobile.
  • In effetti non è per niente facile cogliere aspetti dei nostri pezzi, e dei loro movimenti, e delle loro funzionalità, senza perderci nell'usuale e del già visto.
  • Il mio amico Seb sa bene che, con le sue figurine, idea che trovo splendida e inusuale, e alla quale vorrei collaborare, se solo avessi tempo, l’interesse delle birbe è assicurato, e allora forza con le inusualità e con la fantasia, che noi grandi abbiamo, forse, dimentcato di avere! ciao a tutti

Gli scacchi tra racconto e immagine: Mariano Abis.


Io e il metodo ideografico



La notizia della mia elezione nel consiglio della Federazione Scacchistica Italiana è stata salutata positivamente dal mondo degli istruttori. L’amico Mariano Abis mi ha persino omaggiato di una bella caricatura che per la prima volta fa riferimento anche al mio Metodo Ideografico, di cui Mariano è un interessato ammiratore.
Proprio durante l’assemblea di Milano ho avuto la gradita opportunità di fare una lunga chiacchierata con Carlo Alberto Cavazzoni (diplomato dalla FSI “Maestro ad honorem” per la sua fantastica attività divulgativa), che mi ha donato un bel libro di Giangiuseppe Pili, che presto recensirò.

Il collegamento tra Cavazzoni e Abis non è casuale, perché Mariano da diversi anni porta avanti, insieme all’attività di istruttore presso le scuole e il circolo di Villasor, anche la sua passione di scrittore: ho potuto leggere qualche suo racconto e ho avuto notizia che alcuni sono stati recentemente pubblicati.
Ma la sua capacità affabulatoria è unita anche alla sua capacità di illustrare con disegni, incisioni e dipinti, le sue narrazioni.
Insomma ci troviamo ancora una volta nel fantastico regno degli scacchi, dove per una migliore pedagogia si utilizza l’arte e la letteratura per catturare l’attenzione dei bambini, per suscitare forti emozioni, per mostrare le luci e le ombre della nostra società attraverso il linguaggio semplice dei bambini.


Opera di Mariano Abis

“Il Grande Maestro” di Mariano Abis

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