mercoledì 14 dicembre 2016

Fraustalis

Shardinyan Liberation Front
Fraustalis
Fraustalis
Crediamo che la questione sarda non possa essere risolta dall'alto dei poteri forti di roma, i nostri problemi vanno risolti in loco.
Tutti i problemi di ciascuna nazione vanno risolti in loco.
La questione sarda non può essere risolta lontano da qui. non stiamo a spiegare motivi intuibilissimi.
Crediamo che le rivendicazioni violente il più delle volte facciano comodo al potere, siamo per la ragione dei diritti, per la ricerca della logica, per la consapevolezza incrollabile che il bene e la verità siano più forti del male.
Siamo per la consapevolezza incrollabile che la verità, seppure osteggiata in maniera infame, alla fine salta fuori in maniera potente e con grande frastuono.
Siamo per la passione, l'onore e per la meritocrazia.



Sappiamo che le armi del potere non hanno MAI risolto alcun problema in maniera definitiva, chi si sente oppresso si ribellerà..
Sappiamo che gli esplosivi non sono stati inventati per uccidere.
Solo la mente bacata dell'uomo li usa in maniera così indegna.
Siamo per il dialogo con la nostra controparte, la società privata republic of italy, siamo per farle capire che ciascun popolo ha diritto ad auto determinarsi, cercheremo un dialogo sereno con la contro parte.
Non ci fanno paura i metodi che sono soliti usare, anzi, ben vengano, essi qualificano chi sia realmente l'entità alla quale ci contrapponiamo, e con la quale vorremmo preferibilmente intavolare un confronto sereno sulle rivendicazioni dei popoli sardi delle isole e della penisola cosiddetta italiana.
Piuttosto che usare o subire giochetti dimostrativi su chi delle due parti sia più forte, e non è detto che i più forti siano loro, noi abbiamo un popolo, a subire ingiustizie dallo stesso colonizzatore sono molti popoli, che, se si svegliassero dal torpore, sarebbero indubbiamente vincenti, ogni popolo, se unito, ottiene SEMPRE i propri diritti.
Non ci piegheremo alle loro logiche imposte da chissà chi, certo fuori penisola, sappiamo benissimo che gli ultimi avvenimenti, pure con sofferenza da parte nostra, ci hanno favorito agli occhi di tutto il nostro popolo.
E allora rivendichiamo quello che il diritto internazionale ci riconosce, rivendichiamo il diritto e il dovere di rappresentare popoli senza stato, rappresentiamo tutti i sardi isolani e continentali.
Vorremmo essere affiancati da gente che ha capito, da gente che ha cercato di informarsi, vorremmo essere supportati da chi possiede la passione per la libertà, da gente pacifica come noi, un popolo che crede nel dialogo e nella forza della ragione.
Non può esistere democrazia accentratrice, la democrazia è diretta, deve poter essere toccata, se ad un solo essere umano viene impedito di esercitare il suo diritto politico, e sovrano, di incidere sulla società, non si può parlare di democrazia.
Non si può delegare, non si può essere rappresentati, ciascuno di noi è un essere irripetibile, unico, sovrano.
L'appello è questo: ogni contrada formi da se stessa le assemblee sovrane, eserciti la vera democrazia, quella dove non esistono deleghe o rappresentanze, sarà persino troppo semplice dimostrare al colonizzatore che possiamo prendere il sopravvento sui municipi italiani e su tutte le sue strutture di potere fini a se stese.
Comuni, regione, province, sono enti italiani, ma noi non siamo italiani.
Costruiamo il cuneo che spaccherà, nei nostri intenti, "sa cozzina tostada" dello stato colonizzatore, il nucleo operativo che auspichiamo si diffonda in tutto il nostro territorio, e poi nei territori del fantomatico, irrazionale e irreale trust-italia.
Abbiamo bisogno di patrioti colti, pensanti, non di teste calde, abbiamo bisogno di gente calma e riflessiva, non di eroi, abbiamo bisogno di te, padre e madre di famiglia, che forse ti blocchi al solo pensare che esponendoti troppo, potresti arrecare danno ai tuoi figli, la libertà non ti viene regalata certo dallo stato occupante, e nemmeno da chi in prima persona rischia di suo, ciascuno dovrebbe conquistarsi, secondo le sue capacità e predisposizioni, la sua fetta di libertà.
Immaginiamo la sardegna come è, un grande territorio, quando ciascuno di noi avrà "conquistato" la sua fetta di libertà, non resterà più niente per nessuno, ma l'intera Sardegna, sarà in mani del Popolo Sardo.
Vogliamo un popolo sereno, con la rabbia non si prendono decisioni corrette, bisogna lavorare per il bene della Gente Sarda, un popolo che ha bisogno, di competenze e passioni, dignità e intuizioni.
Le catene verranno spezzate dalla forza che sprigiona il pensiero collettivo delle assemblee sovrane.
marianoabis



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